Se il principio di riduzione del rischio vale per l’esposizione al sole, la mobilità o la domanda di energia, potrebbe valere la pena discuterne anche per altri ambiti, come quello del fumo? Fermo restando che le soluzioni migliori rimangono quelle di non iniziare e smettere del tutto di utilizzare tabacco e nicotina, cosa si può fare per chi ha già iniziato e non smette?
Crediamo sia importante approfondire il ruolo che i prodotti offerti dalla più recente tecnologia, come sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato, possono avere ai fini della riduzione del rischio nel tabagismo. Molto spesso, infatti, il rischio di questi prodotti tecnologici viene affrontato solo in termini assoluti (rispetto all’eliminazione di tutti i rischi non fumando affatto) e non anche in termini relativi (rispetto cioè al rischio altissimo di continuare a fumare sigarette).
Piuttosto che stigmatizzare o punire i fumatori, il principio di riduzione del rischio cerca soluzioni pragmatiche per aiutare a ridurre i rischi causati dal fumo, in particolare per coloro che non possono passare immediatamente da un rischio levato (sigarette tradizionali) a un rischio zero (smettere).
Con un approccio simile potremmo accelerare l'eliminazione delle sigarette in Italia, a beneficio di quei fumatori che non smettono e di chi sta loro intorno. Per questo siamo convinti che il principio di riduzione del rischio dovrebbe far parte di una discussione più ampia sul fumo in Italia. Così come avviene in altri Paesi.
Per saperne di più e rimanere aggiornato, partecipa al dibattito.
Insieme, possiamo creare un futuro senza fumo in Italia.