Per risolvere il problema del fumo in Italia, non iniziare e smettere del tutto di utilizzare tabacco e nicotina sono le opzioni migliori. Ma cosa si può fare per gli oltre 10 milioni di italiani che hanno già iniziato a fumare e che non smettono?

È qui che entra in gioco il principio di riduzione del rischio.

Il principio di riduzione del rischio è un insieme di strategie mirate a ridurre le conseguenze negative associate a comportamenti rischiosi. 

 

Fermo restando che le soluzioni migliori rimangono quelle di non iniziare e smettere del tutto di utilizzare tabacco e nicotina, potrebbe valere la pena discutere dell’applicazione del principio del rischio anche per i fumatori che non smettono? Anche per altri ambiti, come quello del fumo?

 

Crediamo sia importante approfondire il ruolo che i prodotti offerti dalla più recente tecnologia, come sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato, possono avere ai fini della riduzione del rischio nel tabagismo. Molto spesso, infatti, il rischio di questi prodotti tecnologici viene affrontato solo in termini assoluti (rispetto all’eliminazione di tutti i rischi non fumando affatto) e non anche in termini relativi (rispetto cioè al rischio altissimo di continuare a fumare sigarette).

Piuttosto che stigmatizzare o punire i fumatori, il principio di riduzione del rischio cerca soluzioni pragmatiche per aiutare a ridurre i rischi causati dal fumo, in particolare per coloro che non possono passare immediatamente da un rischio elevato (sigarette tradizionali) a un rischio zero (smettere).

Con un approccio simile potremmo accelerare l'eliminazione delle sigarette in Italia, a beneficio di quei fumatori che non smettono e di chi sta loro intorno. Per questo siamo convinti che il principio di riduzione del rischio dovrebbe far parte di una discussione più ampia sul fumo in Italia. Così come avviene in altri Paesi.

Per saperne di più e rimanere aggiornato, partecipa al dibattito.

Insieme, possiamo creare un futuro senza fumo in Italia.