Nonostante negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori italiani sia diminuita del 6%, il numero assoluto continua a rimanere alto. Una delle ragioni è che molti fumatori decidono di non smettere. Secondo indagini condotte da Eurispes, anche grazie al contributo di Philip Morris Italia, infatti, il 68,6% dei fumatori non ha mai provato a smettere di fumare e solo il 12,2% si propone di farlo entro sei mesi.
Cambiare rotta quando si tratta di fumo è difficile, ma oggi sono disponibili varie soluzioni. Le due migliori rimangono non iniziare affatto a fumare e smettere il prima possibile. Ma cosa si può fare per le persone che hanno già iniziato e che non smettono? Vediamo qual è l’approccio all’estero.
In Svezia, Paese pioniere di snus e nicotine pouches, nel corso degli anni il numero dei fumatori è calato costantemente, passando dal 16% registrato nel 2004 al 4.6% del 2024. Un risultato che ha consentito alla Svezia di centrare l’ambizioso obiettivo di ridurre la prevalenza di fumatori al di sotto del 5%, risultato rincorso da numerose nazioni europee. Lo snus consiste in bustine di tabacco umido in polvere da posizionare tra labbro superiore e gengiva, le nicotine pouches – invece – sono bustine che non contengono tabacco, ma sali di nicotina.
Altri Paesi, invece, stanno riducendo rapidamente il numero dei fumatori sfruttando l'innovazione tecnologica e applicando il principio di riduzione del rischio.
Se smettere del tutto con il tabacco e la nicotina per tanti fumatori in Italia non è al momento una strada percorribile, potrebbe essere un’opzione fornire loro valide alternative al fumo tradizionale?
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